Nelle forre del Parco Marturanum
Una lunga escursione alla scoperta del torrente Biedano e del fosso di Neme, all’interno dell’intricata e a tratti selvaggia vegetazione del Parco del Marturanum. Un percorso completo, che consente di scoprire le meraviglie del parco, tra forre e antiche tombe etrusche e ferrovie abbandonate, facendosi strada tra fuoripista degni dei più impavidi avventurieri e comodi sentieri. Un territorio modellato nei millenni dall’interazione tra natura e uomo, che mantiene ancora la romantica visione delle rovine del passato invase da piante e rampicanti, uno sfondo perfetto per riportare alla memoria i cliché cinematografici dei film d’avventura.
Tomba del Cervo
Tomba d’età ellenistica risalente al IV secolo A.C. è stata scolpita nel tufo, conosciuta per il bassorilievo del cervo da cui è stato ripreso l’emblema del Parco su cui ci sono varie interpretazioni.
Una volta messo lo zaino sulle spalle, dopo esserci addentrati all’interno del territorio del Parco, la sensazione che si inizia ad avere è quella di ritrovarsi all’interno di una pellicola hollywoodiana di avventurose spedizioni nella giungla. Dopo aver attraversato un ampio pianoro e visitato la celebre Tomba del Cervo, lasciamo i comuni e battuti sentieri del parco per gettarci nel fitto del fosso di Neme. Una lunga e profonda forra tufacea, in assenza di sentiero, dove ci iniziamo a destreggiare tra guadi e arbusti. Lo spettacolo per la vista è assicurato, un luogo che ha mantenuto intatta la sua condizione naturale, con il torrente di Neme che funge da segna via e che ci porta più avanti a riconnetterci con il Biedano. Usciti dal lungo fuoripista, la vegetazione si apre leggermente lasciando spazio ai lavorati e mantenuti sentieri del Parco, che dopo i passaggi più complicati che ci siamo lasciati alle spalle, sono una gradevole scoperta
L'antica ferrovia abbandonata
Inaugurata nel 1928 era il collegamento tra l’Adriatico e il Tirreno con destinazione Civitavecchia. Dal 1961 a causa di passati danni al percorso e dal progressivo disuso, la tratta è stata abbandonata, oggi percorribile per un tratto a piedi.
Iniziamo a percorrere il lungo sentiero che ci porta a visitare la Forra del Biedano, con la meravigliosa cascata di Terza Mola che sgorga da antiche costruzioni. Poco più in là, una piccola tagliata si insinua nel tufo, punto perfetto per una vista di grande impatto visivo. Fuoriusciti dalla profonda forra, iniziamo a dirigerci verso Barbarano Romano utilizzano l’antico tracciato della ferrovia abbandonata, riposante, e che ci consente di spezzare un po’ prima di catapultarci nuovamente all’interno delle forre del Parco. Passiamo attraverso il piccolo borgo di Barbarano per dirigerci verso la necropoli di San Giuliano e per chiudere così l’anello.
Scheda escursione
DETTAGLI TRACCIATO
Giro ad anello con rientro al punto di partenza.
VALUTAZIONE DIFFICOLTA’
Escursione che richiede una buona resistenza alle lunghe percorrenze, fondo misto con sassi e radici, con presenza in fase iniziale di un lungo fuoripista in presenza di guadi e vegetazione molto fitta che richiede maggiore attenzione e tecnica e in seconda fase di comodi sentieri che non presentano particolari difficoltà.
Prenotazione
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