Alla scoperta dei Monti Affilani
Un breve e piccolo massiccio montuoso, costituito dal poco noto Monte delle Pianezze e dal più piccolo gemello il Monte Altuino, si posiziona ad ovest del Parco dei Monti Simbruini, e per circa 8 km sprofonda le sue ripide pareti verso est dritte nella Valle dell’Aniene. A poca distanza il piccolo borgo di Arcinazzo Romano e gli omonimi e verdeggianti altipiani.
Esistono luoghi ancora poco noti, località che mantengono la bellezza e semplicità delle aree rurali di un tempo. Qualche costruzione in muratura per abbeverare i pascoli, alcuni antichi muretti a secco in rovina, che testimoniano un’antica e più stretta presenza dell’uomo, e uno stato di quiete assoluto, come quando è passata da poco una tempesta. I Monti Affilani sanno trasmettere queste sensazioni.
Villa di Traiano
L’imperatore romano Traiano scelse di costruire la sua villa estiva proprio a ridosso del Monte Altuino, adagiata nei pressi del meraviglioso altopiano di Arcinazzo. Estesa per 5 ettari, questa sontuosa costruzione è la dimostrazione del valore naturalistico dell’intera area.
Con questa escursione ci immergiamo all’interno di un’area poco battuta. I sentieri sono assenti, ad eccezione di un tratto che iniziamo a seguire appena indossati gli scarponi. Ci dirigiamo lungo una comoda sterrata, proprio al di sotto del versante ovest del Monte Altuino. In breve tempo arriviamo nella Valle Rossangro, posizionato proprio in mezzo alle uniche due vette che caratterizzano i Monti Affilani. Dopo qualche km, a poca distanza da Arcinazzo Romano, deviamo verso destra e iniziamo a procedere fuori pista. La nostra meta è ancora invisibile, ma ci sta aspettando. I nostri passi poggiano su tacce di vecchi sentieri che poco a poco iniziano a sparire. Al loro posto piccole rocce carsiche affioranti dal terreno, alberi e vegetazione ovunque.
Arcinazzo Romano
Piccolo borgo medioevale, in passato il suo nome era Ponza, si sviluppò a partire dall’XI secolo. Non è chiaro quale fosse l’origine del paese, se un centro militare o una residenza signorile. Era senz’altro una viva cittadina che faceva capo all’Abbazia di Subiaco
Lasciamo alle nostre spalle un piccolo edificio. Da questo momento iniziamo a notare che qualcosa è cambiato, siamo veramente dentro la natura. L’unica presenza umana sono i pascoli liberi di mucche e cavalli, che rendono tutto così incantevole. Durante l’ascesa, qua e là incontriamo qualche muretto a secco, passiamo in mezzo a piccoli e bassi arbusti, e superiamo qualche facile roccia con l’aiuto delle mani. Un piccolo alberello ci indica la via della salita. Superiamo un pendio erboso a mezzacosta e ci troviamo davanti al versante sud del Monte delle Pianezze, chiuso da una fitta coltre di roverelli.
Ne costeggiamo il limitare e affrontiamo la pendente salita fino alla vetta, segnalata da una sgangherata croce in legno. Lassù scopriamo esserci un meraviglioso e ampio scorcio sui Monti Simbruini.
Scheda escursione
DETTAGLI TRACCIATO
Giro con andata e ritorno sullo stesso percorso. Assenza o quasi di sentieri
VALUTAZIONE DIFFICOLTA’
Escursione in quasi assenza di sentieri. Il percorso richiede attenzione nella progressione, con fondi con qualche roccia e bassi arbusti che possono richiedere un ulteriore sforzo fisico. Per escursionisti che amano un pizzico d’avventura in più.
Prenotazione
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