Il Navegna e i suoi laghi
Con i suoi 1500 metri, il Monte Navegna, affacciato sulla vallata che accoglie il Lago del Turano, non è certamente un ciclope delle Alpi. In compenso la sua cima, circondata dalle vette lontane e solitamente ben visibili del Velino e Gran Sasso, sa regalare scorci ampi, riflessi nel lago sottostante, mentre i piccoli borghi costruiti intorno alla riva sembrano voler tuffarsi nelle sue acque cristalline che serpeggiano sinuosamente tra le montagne circostanti.
Lago del Turano
Realizzato artificialmente nel 1939, è collegato tramite una galleria sotterranea di 9 km al Lago del Salto, per alimentare la Centrale Idroelettrica di Cotilia e proteggere dalle piene la Piana di Rieti.
Partiamo quindi dalla piccola frazione di Ascrea, inoltrandoci nella Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia. Il fondo del sentiero non presenta insidie particolari ma diventa presto piuttosto ripido per il primo chilometro: occhio ai facili entusiasmi e alla voglia di sgranchirsi dopo la trasferta in macchina, è appena l’inizio e il meglio del Navegna arriverà tutto nel tratto finale. In circa un’oretta a seconda del passo, raggiungiamo i 1000 metri di altezza, e per alcuni chilometri non dovremo affrontare ulteriori dislivelli degni di nota. Usciti dalla boscaglia sbuchiamo sulla sella tra Monte Filone e Monte Navegna, una breve pausa presso il fontanile e si inizia a salire su Colle Nagano che ci condurrà all’unico vero tratto impegnativo dell’escursione e infine alla cima. Nella prima metà di questa ascesa finale troviamo un fondo piuttosto smosso con ghiaia e sassi, da tenere presente soprattutto al ritorno in discesa onde evitare scivoloni, mai comunque preoccupanti data l’assenza totale di punti esposti.
Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia
La Riserva occupa una superficie di circa 3600 ettari comprendenti la zona dei Monti Carseolani, all’interno dei bacini idrografici del fiume Salto e Turano. La caratterizzano vaste zone boschive che ricoprono circa il 70% dell’intera area protetta.
In fase di rientro, superato con attenzione il tratto ripido, presto siamo di nuovo al fontanile, dove imbocchiamo un nuovo percorso e attraversiamo un boschetto affiancato da un piccolo corso d’acqua. I riflessi del sole sui tronchi nodosi e rocce contribuiscono alla suggestività dell’atmosfera. Gradualmente la vegetazione inizia a diradarsi mentre percorriamo il versante basso di Monte Filone che affaccia sul Lago del Turano, ammirando gli ultimi scorci, prima di chiudere l’anello ed uscire nuovamente a poche decine di metri dal punto di partenza.
Scheda escursione
DETTAGLI TRACCIATO
Giro ad anello con rientro al punto di partenza, sentieri ben visibili e segnalati.
VALUTAZIONE DIFFICOLTA’
Per escursionisti con esperienza medio-bassa, buona forma fisica, fondo a tratti pietroso con un paio di salite più impegnative.
Prenotazione
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