L’insolita faggeta di Bracciano
La faggeta di Oriolo Romano non è di certo la foresta amazzonica, ma nel suo piccolo è un sito d’elevata importanza naturalistica. Solitamente i faggi siamo abituati a vederli in montagna, incastonati tra verdi vallate, che si protendono maestosi verso l’alto. Invece, in questa località nelle immediate vicinanze del lago di Bracciano, a una quota dove normalmente nemmeno la loro ombra si degnerebbe di palesarsi, è avvenuto qualcosa di incredibile.
A pochi metri d’altezza eccoli, imponenti, estendersi prepotentemente sul territorio circostante, facendosi beffe delle nostre convinzioni. Il microclima generato dalla vicinanza del lago ha consentito infatti di raggiungere un equilibrio tra frescura e umidità ideale per i faggi, perché si sa, loro odiano il caldo.
Patrimonio dell'umanità
Nel 2017 la faggeta di Oriolo Romano è diventata patrimonio mondiale dell’Unesco per via della sua particolarità. Solitamente i faggi crescono oltre i 700/1000 metri d’altezza, mentre in questo caso si trovano a pochi metri sul livello del mare.
Dal freddo e intrusivo cemento ed asfalto della piccola Oriolo Romano, passiamo repentinamente ad un paesaggio selvaggio e silenzioso. Il contrasto è forte e lascerà senz’altro a bocca aperta.
Imboccato il comodo sentiero, che inizialmente costeggia una piccola stalla, con cavalli incuriositi che probabilmente cercheranno di catturare la nostra attenzione, ci dirigiamo agilmente all’interno dell faggeta. Appena entrati all’interno della fitta boscaglia ci assale un forte odore di muschio e terra umida. Il grigio colore dei palazzi viene sostituito da un verde acceso, illuminato dai pochi raggi solari che filtrano tra le foglie.
Ci immergiamo letteralmente tra questi venerandi alberi, uscendo per qualche tratto dal comodo sentiero, per calpestare le rumorose foglie che si trovano sul terreno. Qua e là se siamo fortunati, possiamo osservare qualche coleottero di Rosalia Alpina, specie a rischio d’estinzione e gelosamente custodita tra questi imponenti alberi.
Il silenzio in questo luogo è essenziale, ci consente di entrare in contatto con la natura e apprezzare ciò che siamo abituati a dare per scontato. Siamo in grado di percepire il delicato equilibrio che regola questo intricato puzzle.
Il Faggio e i cambiamenti climatici
Le foreste vetuste sono molto importanti perché aiutano a comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi boschivi. Il Faggio da recenti studi sembra possedere un’ottima resilienza.
Il precorso, mai veramente impegnativo, è comodo, giusto qualche radice qua e là a cui prestare attenzione. A terra, se è periodo, possiamo incrociare qualche fungo, senza farci prendere dal desiderio di coglierli, ovviamente. La prudenza non è mai troppa!
Raggiungeremo con il nostro percorso la cima dell’imponente, si fa per dire, Monte Raschio, che svetta con i suoi 552 metri sulla pianura circostante, ridiscendendo lungo il delicato pendio che ci accompagna fino ad incrociare una mulattiera che ci conduce verso il punto di partenza, per chiudere l’escursione.
Scheda escursione
DETTAGLI TRACCIATO
Giro ad anello con rientro al punto di partenza, sentieri ben visibili e segnalati.
VALUTAZIONE DIFFICOLTA’
Adatta a tutti, non presenta nessun tipo di difficoltà tecnica. Il percorso è su sentieri, con presenza di radici e mulattiere battute. Brevi fuori pista, sempre pianeggianti, su terreni di sottobosco coperti da fogliame.
Prenotazione
Per partecipare è necessario inviare obbligatoriamente una mail a:
quartierivisibili@gmail.com
indicando:
- titolo e data evento
- cognome e nome dei/delle partecipanti (indicare eventuale presenza di minori)
- recapito telefonico cellulare
Le escursioni sono a numero chiuso, per partecipare è necessario iscriversi cliccando sull’apposito pulsante e seguendo la procedura. Per approfondire le modalità di partecipazione alle escursioni leggi le faq.
Trasporto
Domande
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