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Monte Soratte, il volto della terra

non programmata
21 Novembre, 2019

Monte Soratte, il volto della terra

Escursione nel mezzo della bassa Valle del Tevere a Sant’Oreste, dove emerge dalla terra il profilo di un volto. Le sue fattezze hanno da sempre stimolato l’immaginazione dei viaggiatori. Questa solitaria montagna, che si staglia su di un vasto territorio pianeggiante sembra un gigante, nonostante i suoi quasi 700 metri d’altezza. Il Monte Soratte, sorge all’interno di una riserva naturale che ne preserva le caratteristiche biologiche, ed è un luogo ricco di storia e di bellezze naturalistiche. Durante il Pliocene, il Soratte era una piccola isola circondata dalle calde acque tropicali del neonato Tirreno, magari con delle bellissime spiagge. Le sue caratteristiche geologiche carsiche, hanno dato origine a numerosi pozzi scavati dall’azione erosiva dell’acqua, creando un rifugio naturale per colonie di pipistrelli. Poco prima della Seconda Guerra Mondiale, fu avviata la costruzione di un bunker militare, che durante la Guerra Fredda fu convertito in rifugio antiatomico.

Le Odi di Orazio

“Vedi come si erge candido per l’alta neve il Soratte” scriveva il poeta romano Orazio in uno dei più evocativi tra i suoi carmina, in un invito a cogliere l’attimo senza preoccuparsi per il futuro

Partiamo dal piccolo e antico borgo di Sant’Oreste arroccato sulle pendici del Soratte. Appena arrivati si capisce chiaramente che si tratta di un posto magico: la vista sulla bassa valle del Tevere non fa altro che alimentare il nostro senso d’attesa e invitarci a esplorare questo luogo. Mentre ci incamminiamo lungo il breve ed iniziale tratto su asfalto, vediamo sopra le nostre teste alcune rocce far capolino dalla fitta vegetazione, come a darci il benvenuto. Procediamo su di un sentiero con fondo curatissimo, proprio quello che ci vuole per iniziare la nostra escursione, fino ad arrivare al bivio che poterà i nostri passi sul sentiero degli eremi. 

Da questo momento in poi, inizia il nostro vero viaggio all’interno dell’aera protetta. I nostri passi ci conducono all’interno di folti boschi, per lo più composti da lecci di diverse grandezze, seguendo un sentiero che tocca cinque dei sei eremi dell’area, ormai perlopiù in rovina. Incontriamo per primo l’eremo di Santa Lucia, edificato sulla prima cima del Soratte e da dove possiamo riconoscere da lontano il lago di Bracciano. Riprendiamo il nostro percorso e dopo aver visitato le rovine della chiesa di Sant’Antonio, ci dirigiamo con decisione verso la vetta, nonché sede dell’Eremo di San Silvestro.

Eremo di San Silvestro

L’eremo sorge sulla vetta più alta del Soratte, sui resti dell’antico tempio pagano di Apollo Soranus. Anche Dante ne parla nel XXVII Canto dell’Inferno, descrivendo la miracolosa guarigione dell’imperatore Costantino dalla lebbra a opera proprio di San Silvestro. 

Una volta visitato esternamente l’eremo, ci concediamo una pausa, comodamente seduti e deliziando i nostri occhi con un belvedere dai mille colori. Se fortunati, in una giornata tersa riusciamo osservare il Monte Velino, il Gran Sasso e il Terminillo, nonostante la distanza.

Fino a questo punto l’ascesa non ha presentato difficoltà, anzi, trattandosi di circa 300 metri di dislivello arriviamo in vetta non eccessivamente stanchi. I problemi arrivano proprio in fase di rientro. Per completare l’anello, passeremo infatti sul sentiero che attraversa diametralmente il Soratte, il più difficoltoso e selvaggio dell’intera area, con alcuni punti leggermente esposti e con una discesa nel bosco a tratti molto pendente, fino a raggiungere il percorso vita, molto comodo e pianeggiante che ci riporta al punto di partenza.

Scheda escursione

icona per località di partenza escursione
Sant'Oreste (RM)
5 ore
icona per escursione in zona boschiva
bosco
icona per escursione in media montagna
media quota
icona per escursione con vista panoramica
vista panoramica
icona per livello di difficoltà escursione
difficoltà: 4/10

DETTAGLI TRACCIATO

Giro ad anello con rientro al punto di partenza.

  • 8 Km
  • 350 metri
  • 691 metri

VALUTAZIONE DIFFICOLTA’

Il percorso inizialmente non presenta problemi, in alcuni alcuni brevi tratti ci sono punti esposti. In fase di rientro si richiede attenzione nella progressione, la discesa in alcuni punti è ripida e si svolge in sottobosco con rocce e radici.

Impegno fisico 0
Difficoltà tecnica 0

Prenotazione

Available Appointments on 8 Settembre 2024

Escursione effettuata.

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