Il Monte Guardia dei Lucretili
Escursione nel Lazio da San Polo dei Cavalieri tra i Monti Lucretili, le montagne che circondano Roma, in un percorso diretto alla vetta del Monte Guardia, attraverso ampie praterie popolate da possenti cavalli e boschi dall’incredibile fascino. Un’area a poca distanza dalla città che garantisce uno spazio verde di grande valore naturalistico, dove il lupo spesso trova riparo assieme a un ampio numero di animali selvatici. Un parco naturale che porta i visitatori a riscoprire l’importanza del contatto con la natura.
Monte Guardia
Poco più alto di 1100m, il Monte Guardia non è tra le vette più note dei Monti Lucretili, ma ne esprime in pieno il fascino aspro e nascosto
Ad un’altezza di appena 650m, San Polo dei Cavalieri sovrasta la città di Roma, ancora addormentata nelle ore mattutine del weekend. La nostra escursione parte poco oltre il piccolo borgo, in un ameno spiazzo dove si interrompe all’improvviso l’asfalto lasciando il posto alla natura aspra e selvatica dei Monti Lucretili. Pochi passi e ci ritroviamo a farci strada tra ginestre selvatiche, rovi punteggiati di more, e più avanti lungo la Valle Cavalera tra grandi faggi che si affacciano sul sentiero. Il percorso non è particolarmente faticoso ma il fondo è molto irregolare, pieno di sassi piuttosto grandi che richiedono la nostra attenzione. Dopo qualche chilometro ci affacciamo sul prato di Campitello, dove pascolano spesso cavalli e mucche. Proseguiamo in salita fino all’omonima fonte, per poi continuare verso l’alto passando sulla mezzacosta fino ad arrivare al Monte Guardia.
San Polo dei Cavalieri
Piccolo comune in provincia di Roma e meta favorita dai ciclisti che si inerpicano lungo la salita da Tivoli, le prime testimonianze del centro risalgono circa all’anno 1000. Il nome “Castrum Sancti Pauli in Jana” apparso nei documenti dopo il 1080 fa tuttavia pensare a una possibile origine romana legata al culto di Diana
Dal Monte Guardia il nostro sguardo spazia a 360° sui Lucretili e le ben più note cime che lo circondano: il Monte Gennaro, il Pellecchia, il Serrapopolo, ma anche l’antistante Colle Spogna. Dopo una pausa nella quiete interrotta solo dal canto degli uccelli, ripercorriamo i nostri passi fino alla fonte di Campitello, per poi deviare verso l’immenso altopiano sotto il Gennaro, significativamente e caratteristicamente denominato sulla cartina “Il Pratone”. Da qui riprendiamo la discesa seguendo lo stesso sentiero dell’andata, per tornare infine al punto di partenza.
Scheda escursione
DETTAGLI TRACCIATO
Giro parzialmente ad anello.
VALUTAZIONE DIFFICOLTA’
Semplice escursione che non presenta particolari difficoltà tecniche, il fondo è di sottobosco con molti sassi che rendono la progressione non sempre agevole, intervallato da ampie e comode praterie erbose. Il dislivello è ben distribuito con salite mai eccessivamente impegnative. Si richiede una discreta resistenza alle lunghe percorrenze.
Prenotazione
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